I DMS legati al lavoro

Venticinque iniziative politiche nazionali

I DMS legati al lavoro

Diffusione, costi e demografia nell’UE

Che cosa fanno i paesi europei ed extraeuropei per affrontare i disturbi muscoloscheletrici associati al lavoro (DMS)? I nostri 25 nuovi casi di studio esaminano varie iniziative politiche nazionali volte alla prevenzione e alla gestione dei DMS. Illustrano i risultati ottenuti da ciascuna iniziativa, i fattori di successo e le sfide e il potenziale di trasferibilità ad altri settori o paesi.
I DMS connessi al lavoro hanno una grande diffusione e sono dannosi per il benessere dei lavoratori, la produttività delle imprese e l’economia. Questi brevi e informativi casi di studio forniscono informazioni su vari approcci alla prevenzione, evidenziando l’importanza della collaborazione con il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

In Italia, secondo alcune stime epidemiologiche, almeno cinque milioni di lavoratori svolgono abitualmente attività lavorative che prevedono la movimentazione manuale di carichi.
Fra questi lavoratori, i disturbi e le malattie acute e croniche della schiena sono diffusi più che in altre collettività di lavoro.

Nel periodo 2005-2009 i casi di DMS denunciati all’INAIL sono stati: 7.926 nel 2005; 9.198 nel 2006; 10.427 nel 2007; 12.094 nel 2008 e 16.593 nel 2009, con un trend di netta crescita. Ad essi vanno aggiunti alcune centinaia di casi di neuropatie periferiche, una parte delle quali è ascrivibile a sovraccarico biomeccanico, e meno di 200 casi in media di malattie osteoarticolari e angioneurotiche al sistema mano braccio causate da strumenti vibranti.

In linea con il resto dell’Europa ormai queste patologie in Italia sono divenute le patologie più frequentemente denunciate all’INAIL. Ad accelerare fortemente questo processo nel 2009 ha concorso l’effetto dell’entrata a regime del D.M. 9 aprile 2008 che, con l’inserimento della maggior parte dei DMS nella categoria delle patologie tabellate, ha favorito l’emersione del fenomeno e il miglioramento dei livelli di tutela dei lavoratori.

Le conseguenze dei DMS sono pesantissime, da un punto di vista sociale ed economico, per  i lavoratori, ai quali procurano sofferenza personale e possibile riduzione di reddito; per i datori di lavoro, perché riducono l’efficienza aziendale; per il Paese, perché incidono sulla spesa sanitaria e previdenziale. 

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