Rischio stress lavoro-correlato

Questioni aperte nella rilevazione del rischio stress lavoro-correlato

di Angelo Avarello, Tiziana Fanucchi

SOMMARIO:

1. L’Accordo quadro europeo 8 ottobre 2004 sullo stress lavoro-correlato. – 2. Cosa s’intende per stress lavoro-correlato?. – 3. La lettera circolare 18 novembre 2010 sulla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. – 4. Questioni aperte sugli indicatori del rischio stress lavoro-correlato. – 5. Note conclusive.

L’Accordo quadro europeo dell’8 ottobre 2004 rappresenta uno degli ultimi passi di un percorso, intrapreso dall’Unione Europea da più di tre decenni, che ha come obiettivo l’accrescimento della salvaguardia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

I primi riferimenti, infatti, si possono fare risalire già al Programma di azione delle Comunità europee in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro (C165) per gli anni 1978-19821.

Già allora la Commissione aveva messo in evidenza l’importanza di tenere in considerazione come «tutti gli agenti chimici, fisici, meccanici, biologici e i fattori psico-sociali collegati al lavoro devono poter essere individuati in tempo utile, previsti e controllati in maniera adeguata al fine di evitare eventuali danni alla salute o gravi pregiudizi per la sicurezza».

In tal senso la sicurezza del lavoratore non era riferita solo ai rischi fisici, chimici e biologici, ma doveva essere estesa anche a quelli di natura psicosociale. In Italia, come fa notare Lazzari , in mancanza di una normativa specifica, i problemi connessi ai rischi psicosociali, sia pur con tutti i limiti, sono stati affrontati con l’articolo 2087 del codice civile, soprattutto per le questioni legate al mobbing.

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