Approcci per affrontare i disturbi muscoloscheletrici lavoro-correlati

Politica e prassi per la prevenzione documento EU-OSHA

Approcci per affrontare i disturbi muscoloscheletrici lavoro-correlati

Nel quadro del progetto dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro denominato «Review of research, policy and practice on prevention of work-related musculoskeletal disorders» (Panoramica della ricerca, delle politiche e delle prassi sulla prevenzione dei disordini muscoloscheletrici), il gruppo di progetto ha effettuato un’analisi approfondita delle politiche di prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (DMS) in numerosi paesi. 

La finalità era di meglio comprendere quali circostanze rendono più efficaci le strategie e le azioni per risolvere questo problema di salute lavoro-correlato molto comune.

La relazione descrive 25 iniziative a livello politico e contiene un’analisi approfondita di sei paesi con una varietà di approcci strategici per la prevenzione dei DMS. Tra i risultati si annoverano lacune riscontratesi nei dati e nella valutazione, oltre a fattori di successo che sono emersi dall’analisi.

 


Il punto di partenza per questo studio è stato un elenco di iniziative di intervento. Questo elenco è stato compilato dalle risposte

dei punti focali nazionali (FOP) della maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea (UE) a questionario inviato loro dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA). Il Alle FOP è stato chiesto di elencare fino a 10 iniziative di SSL a livello di politica realizzate nel periodo 2010-2018.

Queste iniziative dovevano essere espressamente o principalmente legate alla prevenzione di MSD legati al lavoro, o a iniziative di sanità pubblica sulla prevenzione dei DMS e necessità di includere una componente significativa della SSL.

Sono stati segnalati oltre 140 interventi e questi sono stati integrati con una serie di iniziative che inizialmente non sono stati segnalati dagli Stati membri e alcune ulteriori iniziative da un numero limitato di paesi non europei. I criteri di esclusione e inclusione sono stati elaborati e utilizzati per selezionare 25 iniziative a essere esaminato ulteriormente. Come parte di questo processo di selezione, una considerazione chiave era assicurarsi che ci fosse un buona gamma di tipi di iniziativa. Tuttavia, non è stato fatto alcun tentativo di presentare una posizione geografica equilibrata si diffuse, poiché si riteneva che l’idoneità delle iniziative fosse il fattore principale.
Le 25 iniziative sono state tratte da 14 paesi diversi (inclusi tre paesi extraeuropei:Australia, Canada e Stati Uniti). 
Questi rappresentavano un’ampia varietà di tipi di azione, che vanno da campagne di sensibilizzazione (comprese alcune rivolte a scolari o altri giovani) per dirigere interventi attraverso ispezioni e azioni esecutive. Le iniziative non extraeuropee i paesi sono stati scelti per i loro approcci innovativi che completavano quelli intrapresi nell’UE
paesi.
A seguito di questo processo di selezione, è stata effettuata una ricerca documentale sulla base del materiale fornito dalle FOP e da una serie di altre fonti, tra cui interviste con i responsabili delle iniziative. Su Alla base di questo materiale, sono state preparate 25 brevi relazioni di sintesi riguardanti ciascuna delle iniziative selezionato.
Inizialmente, il piano era di limitare la selezione di iniziative a quelle che avevano subito una qualche forma di valutazione formale per stabilire il loro impatto. Tuttavia, è diventato evidente che ne erano passati pochissimi un processo di valutazione sistematico e approfondito e quindi questo criterio non è stato rigorosamente applicato.

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Il documento è in Inglese

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