- 28 Gennaio 2019
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
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INAIL 2018
BONIFICA DEI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO IN MATRICE FRIABILE
L’amianto ed i Materiali Contenenti Amianto (MCA) sono stati largamente utilizzati su tutto il territorio nazionale fino agli anni ‘90.
Infatti l’Italia, in passato, è stato tra i maggiori produttori mondiali di amianto e di MCA. Il minerale si estraeva nella più grande miniera di amianto d’Europa, ubicata a Balangero in Piemonte, e nel Comune di Emarese in Valle D’Aosta. Dal dopoguerra risultano estratte in Italia circa 3.800.000 t di amianto grezzo, ed un’importazione di circa 1.900.000 t.
L’amianto veniva lavorato in diversi stabilimenti industriali, disseminati su tutta la penisola, per produrre molteplici tipologie di manufatti. Nel 1992 l’Italia ha bandito l’estrazione e l’impiego del minerale, classificato come cancerogeno nel 1973, ma tuttora permangono sul territorio nazionale numerosi siti industriali e civili con presenza di MCA, ancora da bonificare.
Il d.m. 06/09/1994 distingue i MCA in: n friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale; n compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici. I MCA friabili sono quelli aventi poca coesione e più elevate percentuali di amianto nella matrice.
Essi, a causa della loro scarsa aggregazione, possono facilmente disperdere fibre nell’aria generando potenziali rischi per i lavoratori e la popolazione. Le principali caratteristiche tecniche per cui l’amianto è stato utilizzato nei MCA friabili sono: termoisolanza, resistenza ignifuga, anticondensa, fonoassorbenza, resistenza meccanica, resistenza all’attacco chimico, rigidità dielettrica, refrattarietà, capacità legante e sigillante.
Le principali tipologie di MCA friabili sono: n amianto puro in fiocchi; n materassi, materassini; n coperte, vestiario e accessori di protezione; n coppelle, corde, stoppini, guarnizioni; n filtri, tamponi, filtranti; n feltri, pannelli in fibre grezze compresse, pannelli sandwich; n anime e stampi/forme per fonderia; n calze, cinghie, fasce; n corde, cordoni, filo, filotti, funi, spaghi, trecce; n coperte, cuscini, materassini; n vestiario ed accessori di protezione; n bordature, schermi cinematografici, sipari, stoffe, stuoie, tappeti, tappeti mobili per nastri trasportatori, tappezzerie, tele, teli per assi da stiro, tende;
n guarnizioni e baderne in tessuto o intrecciato; n carta, carta da parati; n pannelli in cartongesso, pannelli in cartone; n diaframmi per processi elettrolitici, schermi parafiamma; n materozze, premi–stoppa, reticelle frangifiamma, rivestimenti di piani d’appoggio; n cuscini di fibre grezze compresse; n nastri e guaine (rivestimenti di tubazioni calde e cavi elettrici, forni, caldaie); n amianto a spruzzo (utilizzato come isolante termico).
I principali settori e attività economiche dove detti MCA friabili risultano utilizzati in passato sono: agricoltura, allevamento e pesca, cantieri navali, commercio (ingrosso e dettaglio), difesa militare, edilizia, estrazione e raffinerie di petrolio, industrie (metalmeccaniche, metallurgiche, minerarie, alimentari, chimiche, della gomma, del legno, del tabacco, del vetro, conciaria, della carta), artigianato (carpenteria, termoidraulica), mezzi di trasporto, produzione e distribuzione di energia elettrica, acqua e gas.
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