- 23 Ottobre 2020
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
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168mila morti in più – nelle settimane tra marzo e giugno
Covid-19, in Europa nel 2020
Covid-19, in Europa nel 2020 sono morte quasi 170mila persone in più
L’ufficio statistico europeo, Eurostat, indica che quest’anno nei 26 Stati membri si sono registrati 168mila morti in più – nelle settimane tra marzo e giugno – rispetto alla media dello stesso periodo nel quadriennio 2016-2019. Il cosiddetto eccesso di mortalità.
Il numero più alto di decessi aggiuntivi si è avuto in Spagna (48mila), seguito da vicino dall’Italia (46mila), Francia (30mila), Germania e Paesi Bassi (circa 10mila ciascuno).
A giugno, il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, aveva affermato che “l’effetto Covid ha determinato circa 40mila morti in più” rispetto alle attese di mortalità degli anni precedenti, ma “non si tratta di una crescita di mortalità enorme perché nel 2015 l’aumento dei morti è stato di 50mila unità rispetto all’anno prima e nel ’56 l’aumento rispetto al ’55 e al ’57 l’aumento è stato di 50mila”.
Paesi e regioni in Europa sono stati colpiti dalla prima ondata di Covid-19 in modo diverso. In alcune parti d’Europa, la differenza rispetto agli anni precedenti è stata molto marcata, mentre altre aree sono state colpite in modo meno grave.
L’analisi Eurostat mostra che i tassi più alti di decessi aggiuntivi si sono registrati nelle aree della Spagna centrale e del Nord Italia. Rispetto al numero medio di morti per gli anni dal 2016 al 2019, l’aumento maggiore nel numero dei decessi è stato notato a Bergamo, con un picco nella settimana 12 dell’895%, seguita da Segovia in Spagna (634%) nella settimana 13.
I restanti 21 Stati membri hanno registrato tutti insieme 25mila morti in più rispetto alla media dei quattro anni precedenti. L’animazione mostra l’evoluzione dal 24 febbraio al 28 giugno 2020.
I dati, chiarisce Eurostat, includono tutti i decessi indipendentemente dalle cause, ma possono essere utili per valutare gli effetti diretti e indiretti della pandemia.
Il picco di 36mila morti in più rispetto alla media quadriennale è stato raggiunto nella settimana tra fine marzo e inizio aprile, quando quasi tutta l’Ue era in lockdown. Da inizio maggio la curva è scesa.
“La lotta al coronavirus è la nostra massima priorità” , ha ribadito von der Leyen, tornata a convocare la task force dei commissari per dare risposte agli europei di fronte alla nuova emergenza, anche in termini di armonizzazione dei test e delle regole sui periodi di quarantena.
Secondo i dati ottenuti dall’ufficio statistico europeo, l’eccesso di mortalità ha riguardato di più gli uomini delle donne a marzo e alla fine di maggio-inizio giugno, ma da metà giugno il numero di decessi è stato equivalente per entrambi i sessi (circa 32mila a settimana).
In termini di fasce d’età, il 96% dei decessi (161mila) si è verificato nella fascia d’età superiore ai 70 anni.
La fascia d’età degli over 90 è stata quella più duramente colpita (circa il 40% dei morti in più rispetto alla media degli anni precedenti), seguita dalla fascia d’età 80-89 (37%) e da quella 70-79 (poco meno del 20%).
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