- 22 Luglio 2020
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
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Definizione dei valori di riferimento di cromo e nichel urinari e piombo ematico nella popolazione campana
ESPOSIZIONE A METALLI
Pubblicazione realizzata da Inail Direzione regionale Campania
Negli ultimi anni, sebbene sia progressivamente diminuita la concentrazione di tossici industriali negli ambienti di lavoro, la popolazione è sempre più esposta a xenobiotici attraverso l’ambiente, beni di consumo di vario genere, alimenti e adozione di abitudini di vita – quali consumo di tabacco o specifiche diete alimentari.
Questo non solo rappresenta una delle maggiori preoccupazioni della sanità pubblica, ma, determinando un incremento dei livelli di background dei biomarcatori comunemente adoperati per valutare l’esposizione professionale, rende complicato il riconoscimento del nesso di causalità tra lo sviluppo di specifiche patologie e l’esposizione professionale.
È questo il caso di lavoratori esposti a piombo, nichel e cromo, oggetto dello studio descritto nel presente opuscolo; tali metalli, infatti, sono ormai inquinanti ubiquitari, pertanto si è assistito negli ultimi anni ad un decremento delle concentrazioni dei biomarcatori misurati nei fluidi biologici dei lavoratori esposti e un aumento di quelle misurate nella popolazione generale. La discriminazione tra esposizione professionale e non professionale diventa, quindi, compito arduo per i professionisti del settore, agevolato dal confronto tra i dati di monitoraggio biologico dei lavoratori a rischio e i valori di riferimento, intesi come le concentrazioni dei biomarcatori nei fluidi biologici della popolazione non esposta professionalmente ad uno xenobiotico.
In tale contesto non deve essere però trascurato un altro aspetto e cioè che i livelli di industrializzazione ed urbanizzazione e, quindi, l’inquinamento ambientale, così come le abitudini di vita variano in base all’area geografica; di conseguenza, varia anche la diffusione degli xenobiotici negli ambienti di vita e, quindi, il loro assorbimento da parte della popolazione e la concentrazione dei biomarcatori nei fluidi biologici, influenzata anche da età e sesso.
Poiché si è ravvisata nel corso degli anni la necessità di disporre di valori di riferimento che tenessero in opportuna considerazione tali variabili, la Contarp dell’Inail – Direzione regionale per la Campania – avvalendosi della collaborazione del Dipartimento di Medicina sperimentale-Sezione di Igiene, Medicina del lavoro e Medicina Legale, Area di Medicina del lavoro, dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” ha voluto realizzare questo opuscolo, per fornire una solida base scientifica per dirimere casi di denunce di malattie professionali posti all’attenzione dell’Inail a seguito di presunte esposizioni professionali ai metalli in esame, sia per stabilire l’eventuale presenza di un rischio incrementale per la salute dovuto all’attività lavorativa.
L’attenzione del gruppo di studio è stata focalizzata sulla definizione di valori di riferimento di marcatori biologici dei metalli oggetto di studio (piombo ematico e cromo e nichel urinari) nella popolazione campana in età lavorativa, non professionalmente esposta a cromo, nichel e piombo.
I risultati ottenuti non solo hanno consentito di raggiungere gli obiettivi prefissi, ma suggeriscono anche potenziali filoni di studio per la delucidazione del rapporto tra fattori confondenti ed esposizione non professionale a cromo, nichel e piombo.
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