- 22 Giugno 2020
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
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UN FAB LAB PER L’INFORMAZIONE E LA SICUREZZA
FLASH SAFETY LAB
L’evoluzione social di Internet e la distribuzione di massa dei devices di connessione hanno impattato fortemente i sistemi di apprendimento: make, do it by yourselfes, share, sono le parole chiave della cultura condivisa per la quale il discente apprende, crea e insegna, è responsabile dei suoi contenuti e infl uenza chi decide di seguirlo.
Le strutture della conoscenza, mutate dalla tecnologia, hanno acquisito una vocazione esperienziale, artigianale e laboratoriale e attraverso internet, innescano nuovi ambienti dalla duplice natura: formativa e produttiva.
Anche la cultura della sicurezza si misura coi nuovi scenari dell’innovazione tecnologica e il rischio di un indebolimento dell’effi – cacia delle metodologie formali di formazione: una cultura condivisa e interconnessa della sicurezza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che affronti i nuovi rischi fi gli di una tecnologia pervasiva e rivoluzionaria, è uno degli obiettivi che si prefi ggono coloro che si occupano di trasferimento tecnologico ed in particolare nei contesti sociali, di relazione e di incontro peer-to-peer, come le grandi piattaforme social di rete o le manifestazioni fieristiche. U
n fab-lab dell’informazione, il Flash Safety Lab, realizzato da alcuni ricercatori Inail, viene ad essere un prezioso alleato nel la concretizzazione produttiva dell’apprendimento condiviso e della sperimentazione sinergica tra competenza e creatività personale, attraverso la rete, un contributo alla prevenzione e all’informazione.
La commistione tra artigianato, fai da te e formazione ha una radice storica e si proietta, oggi, nella dimensione creativa e digitale del DIY (do it by yourself), che ha sviluppato, anche, grazie alla rete, nuove opportunità e categorie professionali.
Queste ultime, attraverso l’uso e lo sviluppo di internet, si avvalgono della nuova concezione di ambiente interconnesso, come risultanza sovradimensionale di diversi luoghi di lavoro/studio in rete, che grazie alla connessione, in tempo sincronico e diacronico, realizzano prodotti in modo artigianale e creativo e dal prodotto sviluppano conoscenze.
In questo contesto la tradizionale fi gura del “maestro” del mestiere è la risultanza di una pluralità di voci e competenze che si incontrano su piattaforme di rete o in ambienti fi sici che consentono la condivisione di conoscenze. Alcune piattaforme social come Youtube e Instagram, in particolare, nascondono tra le pieghe infi – nite dei loro canali un sapere infi nito, quotidianamente trasferito in un dialogo incessante tra utenti.
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