INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

DOSSIER DONNE 2020

INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

Realizzazione a cura di: Inail Direzione centrale pianificazione e comunicazione Consulenza statistico attuariale © 2020 Inail.

Secondo il World Economic Forum, per sanare le differenze di genere saranno necessari circa 100 anni, che diventano 257 se si considera il solo accesso alla partecipazione economica. 

Nel Global Gender Gap Report 2020, il rapporto che ogni anno misura il divario di genere a livello mondiale, i Paesi più virtuosi sono quelli del Nord Europa: Islanda, Norvegia, Finlandia e Svezia. L’Italia, che lo scorso anno era al 70esimo posto su 149 Paesi, ha perso terreno, collocandosi al 76esimo su 153. Per campo di analisi si evidenziano, comunque, situazioni molto differenti. Infatti, mentre per rappresentanza politica e presenza di donne in Parlamento (44esimo posto) e per livello di istruzione (55esimo), il nostro Paese è in posizioni più elevate, per opportunità e partecipazione alla vita economica e per salute si colloca nella parte bassa delle graduatorie, rispettivamente al 117esimo e 118esimo posto.

Se si considerano anche i sotto indicatori, si osserva che è forte anche la disparità di trattamento salariale a parità di mansioni (125esimo posto).

Più le donne studiano, più aumenta il divario: se un laureato guadagna il 33% in più di un diplomato, una laureata arriva appena al 14% in più.

Scarsa è la partecipazione femminile al settore della tecnologia del cloud computing e delle attività ingegneristiche, dove la quota delle donne sul totale è pari rispettivamente al 17% e al 19%. Per ridurre le differenze di genere occorrerebbe favorire l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, in particolare nei settori in cui è preponderante la presenza degli uomini.

Alla vigilia della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo 2020, la Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail ha analizzato i dati riferiti al 2018 e al quinquennio 2014-2018, rilevati al 31 ottobre 2019, per descrivere con dati più consolidati il fenomeno infortunistico in relazione alle varie caratteristiche che lo contraddistinguono (genere, età, modalità di accadimento, settore di attività, territorio, Paese di nascita…). L’analisi ha preso in considerazione anche i dati mensili delle denunce, ancora provvisori, relativi al 2019, confrontati con quelli del 2018 (rilevati al 31 dicembre di ciascun anno).

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