- 8 Marzo 2021
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
Intervista al dottor Riccardo Bisagno, professionista di Accredia
Le certificazioni abbracciano oggi svariati settori, si va da quelle di processo e di prodotto a quelle relative al personale.
Un panorama ricco e variegato in cui non sempre ci si riesce ad orientare. Ne parliamo con un esperto, il dottor Riccardo Bisagno, professionista di Accredia, ente internazionale unico di accreditamento.
La sua opinione personale, dottor Bisagno, sull’importanza oggi delle certificazioni, qual è?
“Sono importanti per svariati motivi. Ad esempio se ci sono esigenze particolari di conferma della correttezza e dell’affidabilità di un’azienda.
Veda il caso di una certificazione di prodotto. E’ indubbiamente una garanzia per il consumatore o per l’utente”.
Ma quando le certificazioni sono obbligatorie?
“In tal caso è la legge ad imporle proprio per dare certezze al mercato.
Un’azienda che vi sia obbligata offre giocoforza garanzie e controlli.
In alcuni settori come nella filiera delle costruzioni tutto deve essere certificato. Un’azienda che voglia partecipare ad un appalto pubblico deve possedere determinate certificazioni.
Attenzione però a quelli che io definisco i ‘certificatifici’ chi insomma rilascia certificazioni senza effettive valutazioni. Servono a poco”.
Oggi si parla anche di certificazioni di professionalità, a che servono?
“Un lavoratore che possa certificare le proprie competenze offre un quid in più a chi lo assume. E’ più appetibile sul mercato del lavoro.
E non si pensi sempre a profili elevati. E’ possibile certificarsi anche per lavori come addetto alla posa di membrane flessibili per l’impermeabilizzazione, oppure come agente immobiliare, o anche amministratore di condominio, o saldatore. Al momento, per esempio, è molto importante essere certificato come clinic risk manager, cioè colui che analizza e controlla i rischi clinici”.
C’è differenza nella cultura delle certificazioni tra nord e sud?
“Direi piuttosto che vi sono sensibilità diverse per aree geografiche, ma non tra nord e sud. Anzi, ho trovato ottime condizioni in molte zone del meridione.
E’ vero che, però, al nord vi sono più valutatori”
Cosa si può fare per diffondere la cultura della certificazione?
“Chiarire che si tratta di un passo fondamentale per la sicurezza sul lavoro, per fare in modo che i lavoratori possano poi tornare a casa dalle loro famiglie. Inoltre la certificazione è un aiuto per gli imprenditori, riduce i tempi, fa in modo che le procedure siano corrette.
Per la certificazione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro ora vi sono molti finanziamenti. Lavorare in un’azienda che ha tali certificazioni significa stare più sicuri.
Attenzione però a conoscerle a fondo e a non abbinare il concetto di certificazione ad un mero obbligo burocratico. E’ un aiuto concreto a far bene le cose”.
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