- 14 Marzo 2018
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
Linee guida nazionali sulla classificazione, inquadramento e misurazione della postura e delle relative disfunzioni
Linee guida nazionali sulla postura
Ad oggi, non si hanno dati certi sul peso epidemiologico dei disturbi posturali, così come mancano percorsi ben codificati per la presa in carico degli individui affetti da tali disfunzioni. Pubblicato dal Ministero della Salute un documento destinato alle professionalità sanitarie per l’analisi e la cura dei disturbi posturali. Documento con indicazioni in merito a peso epidemiologico e presa in carico delle persone.
La postura rappresenta la posizione assunta dalle v arie parti del corpo le une rispetto alle altre e rispetto all’ambiente circostante e al sistema di riferimento del campo gravitazionale. La postura in equilibrio ideale (postura standard) è quella che consente la massima efficacia del gesto in assenza di dolore e nella massima economia energetica: tutte le forze che agiscono sul corpo sono bilanciate e, quindi, lo stesso rimane nella posizione di equilibrio statico oppure è in grado d i eseguire, in equilibrio dinamico, un movimento finalizzato. Nella postura standard: – la testa è eretta in posizione ben equilibrata con il piano occipitale parallelo al pavimento ed il piano bipupillare parallelo all’orizzonte, in modo che sia minima la tensione a carico dei muscoli del collo; – la colonna vertebrale presenta curve fisiologiche; – le ossa degli arti inferiori hanno un allineamento ideale per il sostegno del peso; – il torace e la regione dorsale si trovano in una posizione che favorisce la funzione ottimale degli organi della respirazione; – la posizione “neutra” del bacino suggerisce il buon allineamento dell’addome, del tronco e degli arti inferiori. Ogni “ faulty posture ” comporta un maggiore sforzo sulle strutture di supporto e il venir meno di un efficiente equilibrio del corpo sulla sua base di appoggio; pertanto, può divenire, nel tempo, causa di insorgenza di una disfunzione posturale sintomatologicamente attiva con dolore alla testa e d al collo. E’ opportuno, quindi, promuovere interventi, soprattutto a carattere preventivo, che, per avere la massima efficacia, necessitano dell’interazione sinergica d i tutte le professionalità deputate al mantenimento e al ripristino di una corretta postura. Per quanto riguarda la prevalenza delle disfunzioni posturali, è difficile averne contezza, poiché le variabili sono molte e i campioni di popolazione presi in esame nei vari studi sono sempre diversi e, spesso, poco rappresentativi. Il Ministero della salute ha promosso, tramite la formalizzazione di un apposito Gruppo di lavoro, l’elaborazione del presente documento per fornire alle diverse professionalità sanitarie coinvolte nella prevenzione, diagnosi e cura del disturbo posturale, indicazioni univoche, condivise e basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. Una riunione tra tutti i partecipanti al Gruppo di lavoro si è tenuta nel mese di dicembre 2016 con la finalità di definire lo scopo e la struttura del documento. In considerazione dello stato dell’arte, si è deciso, in prima istanza, di procedere ad un inquadramento generale della tematica sulla base dei dati ad oggi disponibili in letteratura con particolare attenzione a quali sono le modalità anamnestiche e obiettivo-cliniche da adottare per identificare un individuo con sospetta disfunzione posturale.
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