Morti sul lavoro, la protesta di Anonymous

hackerati i siti delle agenzie per il lavoro

Morti sul lavoro, la protesta di Anonymous

morti sul lavoro hackeratoMorti sul lavoro, la protesta di Anonymous: hackerati i siti delle agenzie per il lavoro
Un attacco informatico dimostrativo da parte degli attivisti che si riconoscono nel collettivo di hacker più famoso: “Siamo lavoratori come voi”
Il comunicato
Salve lavoratori italiani
chi vi scrive è Anonymous Italia, LulzSecIta e AntiSecIta.
Siamo di nuovo qui per attirare la vostra attenzione su qualcosa che sta molto a cuore non solo a Noi, ma crediamo a tutto il Popolo.
Gli incidenti mortali sul lavoro , dette anche “morti bianche”.
Sono già 9 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2019 (9 Gennaio).
L’Articolo 36 della costituzione dice:  
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.”
Secondo i dati che si trovano online *, aumentano i morti sul lavoro nei primi nove mesi del 2018.
Da gennaio a settembre di quest’anno le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’INAIL sono state 834, 65 in più rispetto alle 769 denunciate nello stesso periodo del 2017 (+8,5%). L’aumento dei casi mortali è dovuto soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti lo scorso mese di agosto rispetto all’agosto 2017 (109 contro 65), alcuni dei quali causati da incidenti ‘plurimi’, ovvero quelli che causano contemporaneamente la morte di due o più lavoratori
A morire per infortuni sono quasi tutti lavoratori precari o in appalto.
Non basta lavorare per sopravvivere, moriamo per far sì che i Padroni (ai quali della nostra salute ben poco importa) ingrassino.
Nei dati dell’INAIL
Le categorie che hanno nel 2018 il maggior numero di morti sono: 
  •  Agricoltura, 33,3%
  •  Edilizia, 15,2%
  •  Autotrasportatori (parte di categorie diverse) 12,1%
  •  Industria, (esclusa l’edilizia) 7,8%
Perdono la vita moltissimi giovani in età compresa tra i 20 e 30 anni, ma soprattutto in tarda età, il 27% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno dai 61 anni in su.
Spariscono dalle statistiche, non essendo assicurati all’INAIL, le Forze Armate, i Vigili del Fuoco, innumerevoli Partite Iva, lavoratori in nero, tantissimi agricoltori schiacciati dai trattori e tanti altri che fanno sembrare questo fenomeno molto più lieve. 
Non abbiamo mai visto morti sul lavoro in Parlamento, non c’è pericolo nel fare il politico. Millantano di aiutare il popolo con le solite bugie,  vivendo nel loro mondo fatto di bambagia.
Ma si vede che ciò non porta abbastanza guadagni, e non li aiuta nella scalata sociale o ottenere  favori e leccatine di culo.
Si preoccupano di più di salvare le Banche, un lavoro molto più redditizio, cosa che li mette in buon occhio di fronte all’Elite.
Noi come voi siamo lavoratori, che cercano di portare avanti una famiglia, e che ogni giorno cercano di portare il pane in tavola.
Non crediamo che sia tanto pretendere sicurezza nella vita. La sicurezza di arrivare a fine mese, la sicurezza di riuscire a creare una Famiglia, la sicurezza di andare a lavoro e di tornare a casa, e perché no, la sicurezza che i nostri dati privati non vengano svenduti o addirittura venduti ad altri.
È triste nel 2019 pensare che un nostro caro parte al mattino per andare a lavorare, e potrebbe non più tornare a casa. (cit.)
Noi siamo Anonymous
Noi siamo legione
Noi non dimentichiamo
Noi non perdoniamo
Aspettateci

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