- 8 Settembre 2017
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
Riceviamo e pubblichiamo un documento di Silvio Coxe
Permesso per lavoro in quota e norme di comportamento
L’altezza da sempre attrae la specie umana. Per esigenze di sopravvivenza prima e di comando e prestigio poi l’uomo ha nel corso della storia edificato strutture ed edifici sempre più alti. Questa necessità è stata via via esasperata, tanto che stiamo assistendo a una vera e propria gara alla realizzazione di grattacieli sempre più alti, con edifici or mai proiettati verso altezze vertiginose.
Sia nelle fasi di costruzione e sia in quelle di manutenzione lo svolgimento di lavorazioni che comportano il rischio di caduta deve oggi prevedere una particolare pianificazione e la messa in campo di misure di protezione adeguate.
La normativa italiana ed europea si è, nel corso degli anni, dedicata al problema dei lavori in quota con sempre maggiori attenzione e interesse. Non si può purtroppo dire lo stesso per quanto riguarda alcune realtà lavorative, soprattutto alla luce dei dati che emergo no dalle rilevazioni statistiche degli infortuni.
I lavori in quota continuano a costituire una delle principali cause d’infortunio i cui esiti sono, molto spesso, gravi o mortali. La sottovalutazione del rischio, riconducibile certamente in buona parte alla mancanza di una cultura della sicurezza, costituisce la motivazione principale per cui i sistemi di prevenzione e protezione non vengono utilizzati correttamente anche quando sono forniti. In altre situazioni è l’improvvisazione nell’affrontare il lavoro in quota, unita spesso alla mancanza di preparazione e di addestramento degli operatori, che fa scaturire l’evento infortunistico
La piramide della sicurezza raffigura la correlazione tra gli eventi mortali, gli infortuni, i mancati infortuni (o “ near miss ”) e i comportamenti non sicuri o condizioni non sicure ( “unsafe conditions/unsafe acts ”). È facile individuare, visto l’ampio numero d’infortuni collegabili ai lavori in quota, quanto debbano essere numerosi i mancati infortuni e quanti ancora di più comportamenti non sicuri.
Il datore di lavoro ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda la riduzione del rischio nei lavori in quota. Già nella fase iniziale, quando si decidono i mezzi e le tecniche da impiegare per svolgere un determinato lavoro, si stanno ponendo le basi per quanto avverrà in seguito in cantiere. Una scelta errata compiuta in fase organizzativa si ripercuoterebbe poi inesorabilmente in senso negativo al momento dell’esecuzione dei lavori. Anche per quanto riguarda la formazione e l’addestramento degli operatori, siano essi addetti al semplice svolgimento di lavori in quota, al montaggio/smontaggio/trasformazione ponteggi o al lavoro su funi, la qualità e l’efficacia devono essere considerati valori fondamentali, prima ancora del banale costo economico del corso. Il modo miglio re e più efficace d’investire decine di ore/uomo per addestrare il personale a lavori in cui un piccolo errore può ave- re risvolti drammatici non può essere deciso solo alla luce di un banale preventivo di spesa.
Il datore di lavoro, il preposto e i coordinatori hanno un ruolo importante nel promuovere l’attuazione di comportamenti corretti, rispettosi delle norme e del- le procedure. La loro sorveglianza puntuale, attenta e coerente diventa un utile promemoria per i lavoratori impiegati. La loro capacità di risolvere i problemi e di trovare rapide ed efficaci soluzioni a situazioni particolari è uno strumento prezioso nella riduzione del rischio di caduta durante lo svolgimento delle diverse lavorazioni. Per ultimo, ma non per importanza, il lavoratore che si muove e opera in quota deve riconoscere il pericolo rappresentato dalle varie situazioni e sfruttare nel miglior modo possibile gli strumenti a sua disposizione, i dispositivi di protezione collettiva e individuale in dotazione e la formazione e l’addestramento ricevuti. La tutela della propria salute e della propria sicurezza non può essere sacrificata sull’altare della presunta eroicità, facendo nascere comportamenti scorretti solo con lo scopo di emergere davanti a un gruppo o per affermare la propria bravura. Il luogo di lavoro è il posto in cui passiamo buona parte della nostra vita, ma che può diventare anche il posto in cui per un piccolo errore la nostra vita potrebbe essere irrimediabilmente segnata e compromessa.
Riceviamo e pubblichiamo un documento di Silvio Coxe sul permesso per lavoro in quota e norme di comportamento.
Permesso per lavoro in quota e norme di comportamento
geom. Silvio Coxe
Management consultant per le imprese di costruzioni per la gestione della commessa edile “dall’offerta alla realizzazione”;
Management consultant per la sicurezza sul lavoro e la gestione amianto;
Auditor dei sistemi di gestione Qualità – Sicurezza – Ambiente;
Docente ai corsi di formazione per la sicurezza degli ambienti di lavoro;
Tecnico competente in acustica ambientale (TCAA) – Regione Emilia Romagna n° P.G. 92941 del 29/09/05 (FE);
Management consultant in edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building).
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