- 3 Maggio 2021
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
Rapporto annuale delle attività di tutela e vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale. ANNO 2020 INL
79.952 ispezioni definite portate a termine, irregolarità pari al 70%.
Questi i dati del Rapporto annuale delle attività di tutela e vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale Anno 2020 pubblicato dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Per quanto redatto, ai sensi dell’art. 20 della Convenzione OIL C81 dell’11 luglio 1947, per illustrare come di consueto i risultati dell’azione ispettiva svolta dall’INL l’anno precedente, il presente rapporto segna un passaggio di marcata discontinuità rispetto al pregresso, non tanto e non soltanto per la metodologia di esposizione e di analisi dei dati, quanto – e soprattutto – perché riflette il percorso evolutivo che l’Ispettorato ha intrapreso per conformare gli orientamenti e i lineamenti delle proprie attività istituzionali alle alterazioni prodotte nello scenario di riferimento dal sopravvenire dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Tale processo di adattamento proattivo alle repentine mutazioni intervenute negli assetti organizzativi del lavoro e nell’atteggiarsi dei fenomeni di irregolarità è stato avviato con un riordino delle strutture direzionali centrali – teso a rafforzare le capacità di analisi delle fattispecie emergenti e di esercizio delle funzioni di coordinamento e di guida degli interventi ispettivi – ed ha poi preso corpo, nel giugno 2020, con l’adozione di un aggiornato documento di programmazione fondato sui canoni di un “accompagnamento” della ripartenza del sistema produttivo in condizioni di sicurezza e di rispetto della legalità e di una valorizzazione della valenza sociale della funzione ispettiva, declinata in chiave di “tutela generale dei rapporti e delle condizioni di lavoro” e svincolata dalla usuale logica meramente numerico-quantitativa degli accessi e dei loro esiti sanzionatori.
Per quanto sia stata fortemente condizionata tanto dalla doverosa osservanza delle misure di limitazione della circolazione e di “distanziamento sociale” imposte per il contenimento della diffusione della pandemia quanto dall’ulteriore depauperamento delle risorse organiche disponibili – essendo stati in tale contesto sospesi anche gli iter concorsuali che avrebbero dovuto procurarne un pur parziale ripianamento – la continuità di esercizio della funzione di vigilanza è stata comunque non soltanto assicurata ma anche improntata ad una rivisitata cifra caratterizzante.
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