Riders e tutela di sicurezza

approvata proposta di legge in Regione Lazio

Riders e tutela di sicurezza

Dopo la decisione dle Governo di riconoscere a questi lavoratori lo status di lavoro autonomo con paga minima e assicurazione infortuni e malattia occorre che datore di lavoro e lavoratore si mettano anche in regola con le normative per la tutela della salute e la sicurezza del lavoro. Ecco come

Riconoscere ai riders lo status di lavoratori autonomi con assicurazione e tutele su malattie, infortuni e paga minima è importante. Ma non basta. Per  i cosiddetti ciclofattorini, occorre portare avanti anche il discorso della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
La normativa parla chiaro  ed elenca gli obblighi e la documentazione necessaria per scongiurare infortuni sul lavoro e malattie professionali  anche a questa categoria di lavoratori.
Per rendersi conto della delicatezza della questione, basta considerare che in questi anni il numero di lavoratori autonomi è andato via via aumentando, in particolar modo nei comparti delle costruzioni, dei trasporti e dell’agricoltura.
I pericoli a cui tali lavoratori sono esposti sono gli stessi dei lavoratori dipendenti, il rischio di infortuni con lesioni invalidanti o mortali è tuttavia doppio rispetto a tutte le altre categorie di lavoratori. Secondo  il D. Lgs. n. 81/08. le regole sulla sicurezza nei luoghi di lavoro si applicano a tutti i tipi di lavoratori (subordinati, autonomi e soggetti equiparati). 

La commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), ha incontrato oggi numerosi presidenti degli ordini professionali di Roma e del Lazio, per gli approfondimenti in merito alla proposta di legge 69 del 2018, d’iniziativa della stessa presidente e avente ad oggetto le “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali”.
Si tratta di una legge che nei limiti delle competenze regionali, intende introdurre strumenti che garantiscano l’equo compenso per le opere professionali svolte in favore della Regione, degli enti strumentali e delle società controllate. 
“Uno strumento per far fronte alla crisi economica del Paese che non ha risparmiato i liberi professionisti” così Eleonora Mattia che ha inoltre dichiarato: “troppo spesso, purtroppo, pur di lavorare i liberi professionisti sono stati costretti a subire concorrenze al ribasso e ad accettare clausole vessatorie a discapito dell’opera professionale prestata. Si tratta di un settore -ha continuato la Mattia –  che rappresenta il 10% del PIL nazionale. Nel Lazio in particolare, si registra un forte gap di genere, a scapito delle donne professioniste, con molti giovani penalizzati”.
Si tratta di un provvedimento pensato soprattutto per i cosiddetti riders, i fattorini che consegnano cibo a domicilio in bicicletta, come è emerso anche nelle audizioni che hanno preceduto l’esame della proposta.

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