- 19 Febbraio 2019
- Posted by: porto626
- Categoria: Notizie
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Fact sheet Edizioni: Inail – 2019
Zoonosi vettore trasmesse: rischi occupazionali
Le zoonosi costituiscono un importante problema di sanità pubblica rappresentando il 75% delle malattie emergenti a livello mondiale, molte delle quali sono vettore-trasmesse.
Considerata l’epidemiologia delle zoonosi e le complesse interazioni tra uomo, animali e ambiente, è necessario garantire, nel controllo e nella prevenzione di tali malattie, un approccio multidisciplinare e integrato noto con il termine One Health.
Il Ministero della Salute ha predisposto Piani nazionali di sorveglianza e monitoraggio integrati per affrontare in maniera coordinata le eventuali emergenze epidemiche.
L’analisi della letteratura sulle principali zoonosi vettore-trasmesse in Europa e in Italia ha permesso di identificare le idonee misure di prevenzione occupazionali.
Le zoonosi vettore trasmesse sono infezioni o malattie acquisite tra animali e uomo mediante la puntura e/o morsicatura di vettori infetti. I vettori sono per la gran parte artropodi, come zanzare, zecche e flebotomi, in grado di trasmettere l’agente patogeno.
Sebbene il rischio di essere punti da zanzare, flebotomi e/o morsi da zecche sia esteso a tutta la popolazione, particolare attenzione va rivolta alle categorie professionali che svolgono le loro attività in ambienti outdoor. Ne sono esempio agricoltori, forestali, guardia parchi, giardinieri, allevatori, veterinari, operatori addetti ai maneggi, ecc. Secondo il d.lgs. 81/2008, modificato e integrato dal d.lgs. 106/2009, il datore di lavoro ha l’obbligo, sulla base della valutazione dei rischi, di tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori mediante l’attuazione di idonee strategie di prevenzione (misure tecniche, organizzative, procedurali, igieniche, attività di informazione e formazione, sorveglianza sanitaria).
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